Colpita da una meningite fulminante all’età di 15 anni, salvata per un pelo, Veronica Yoko Plebani ha cominciato a sfidare se stessa e quel corpo diventato complesso (la sepsi ha reso necessaria l’amputazione degli arti e ha lasciato grandi cicatrici) attraverso lo sport: snowboard, canoa.
Sul numero 8 di Vanity Fair in edicola il 23 febbraio 2021, lascia un’intervista:
«Credo che se avessi un corpo normale non lo mostrerei. Ma ho questo corpo complesso, e lo uso per dire delle cose. La prima è che lo amo perché racconta bene chi sono. La seconda è che non bisogna avere paura di guardarlo, perché siamo tutti diversi in qualcosa, e questo non significa che siamo sbagliati. La terza è che il corpo non è qualcosa di altro, ma siamo noi. Se non accetti il tuo corpo, stai rifiutando anche te stesso».
Lei non si è limitata ad accettare la sua disabilità ma ha fatto della sua storia e della sua bellezza un manifesto. E una palestra per gli sguardi, affinché vadano oltre i canoni.
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