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L’esaurimento emotivo

L’esaurimento emotivo è uno squilibrio tra ciò che diamo e ciò che riceviamo.
Siamo alla continua ricerca di un equilibrio psicologico, emotivo e fisico, che può essere minato da elementi esterni di cui siamo responsabili o meno. Tuttavia, immaginate un pendolo che regga valorosamente, ma che sia progressivamente sbilanciato su entrambi i lati. Allo stesso modo, in un processo lento e subdolo, l’esaurimento emotivo progredisce, accumulandosi fino al collasso che non necessariamente vedevamo arrivare.

Per alcuni finisce una mattina in cui, senza capire come e perché, non riusciamo più ad alzarci, svuotati delle nostre risorse e forze emotive, sopraffatti dal noto burnout (sindrome da esaurimento professionale).

Ecco perché è importante conoscere i sintomi di questo esaurimento emotivo che sta danneggiando la nostra salute mentale, per prendere il toro per le corna prima che sia troppo tardi.

Esaurimento emotivo: sintomi che dovrebbero avvisarti

• irritabilità insolita (perdiamo la pazienza con i bambini, i colleghi e anche con il fornaio, che impiega troppo tempo a dare il resto);

• grande stanchezza, fin dal mattino e anche dopo un “riposo notturno”, che dà la sensazione che non otterremo nulla;

• stress all’idea dei compiti che dobbiamo portare a termine, e l’impressione di non sapere nemmeno come organizzarli in relazione gli uni agli altri;

• problemi del sonno ( insonnia uno dei sintomi più comuni di esaurimento emotivo);

• problemi di memoria (sensazione di non riuscire a “stampare” tutto, dimenticanza per noi insolita);

• difficoltà di concentrazione;

• ipersensibilità (estrema suscettibilità, tendenza a reagire in modo eccessivo ai commenti, sia positivi che negativi);

• al contrario, una perdita del piacere e soprattutto del desiderio (desiderio di nulla, incapacità di proiettarsi in ciò che vorremmo o ci renderebbe felici).

Spesso questi segnali sono associati a vere e proprie somatizzazioni che portano a dolori fisici o malattie come emicrania, mal di schiena o dolori di stomaco più o meno benigni.

Questi primi segnali sono spesso il risultato di una particolare realtà quotidiana. Molto spesso associamo il burn-out e la noia all’ambito professionale, ed è vero che lavori impegnativi o legati a un potenziale rischio di licenziamento possono essere all’origine della sindrome da esaurimento emotivo.
Ma anche molte situazioni personali possono dar luogo a tali sintomi. Tra questi, pensiamo ai casi sempre più numerosi di caregiver che, a contatto con i malati, non ascoltano bene, usufruiscono poco o niente di permessi o ferie e spesso provano un senso di impotenza di fronte alla malattia. Genitori di figli in difficoltà, o di famiglie numerose, e persone immerse in un rapporto di coppia conflittuale, anch’esse soggette a questo famoso squilibrio tra ciò che danno e pensano di ricevere in cambio. Una sensazione di non riconoscimento dei risultati del lavoro compiuto, che mina ulteriormente il nostro equilibrio emotivo

COSA FARE?

Una Volta constatato questo malessere bisogna seguire un percorso che permette di ristabilire un equilibrio. Chiedere Aiuto è la soluzione che ti permetterà di riprendere in mano la tua vita . 

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Rita Landolino

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